IN VAL D'OSSOLA E IN VAL SESIA



VARANO BORGHI (VA) - VAL D'OSSOLA - VAL SESIA
Se si consulta l'ATLANTE DELLE STRAGI NAZIFASCISTE (vedi più sotto), si scopre che in Italia furono ben 5.607 gli episodi di violenza, per un numero complessivo di 23.669 persone uccise.
Questi numeri, dietro i quali ci furono e continuano ad esserci drammi e sofferenze, devono essere il monito a non ripetere gli stessi errori e la conoscenza di queste storie deve essere il seme su cui costruire un futuro di Pace e Fratellanza.
Durante gli inizi di settembre del 2020 ho voluto dedicare viaggio a queste storie, ripercorrendo i luoghi che furono teatro di alcune delle più significative diqueste tragedie e incontrando le famiglie delle vittime di tanta violenza.
In modo particolare ho desiderato iniziare questa nuova avventura, partendo dalla Val d'Ossola, che fu teatro di una delle pagine più importanti della Resistenza, con la costituzione della REPUBBLICA DELL'OSSOLA.
Essa fu una repubblica partigiana sorta nel Nord Italia il 10 settembre 1944 e riconquistata dai fascisti il 23 ottobre 1944. A differenza di altre Repubbliche partigiane, la Repubblica dell'Ossola fu in grado, in poco più di un mese di vita, di affrontare non solo le contingenze imposte dallo stato di guerra, ma anche di darsi un'organizzazione articolata, con l'istituzione della Giunta provvisoria di Governo di Domodossola e della zona liberata. Durante i seppur brevi Quaranta giorni di libertà, personaggi illustri come Umberto Terracini, Piero Malvestiti e Gianfranco Contini collaborarono alla redazione di riforme ad orientamento democratico, che sarebbero poi state d'ispirazione per la stesura della Costituzione italiana.
Questo è stato il percorso del VIAGGIO DELLE STRAGI NAZIFASCISTE IN ITALIA - 2020
Le zone: Lago Maggiore , Monte Zeda , Val Grande, Val d'Ossola, e Val Sesia.
Questo il calendario e le tappe toccate:
31/8 - PARTENZA da Varano Borghi - Laveno – traghetto per Intra – Cannero
Lungolago di Intra: Casa del fascio oggi palazzo FLAIM , dedicato al partigiano Mario Flaim - Visita lapidi di : Luigi Ismeroli - Mario Flaim - Riccardo Tonolli ‘Lillo’ bgt Cesare Battisti- Semplice Racolli ’Gianni’ - Villa Camorra: sede del comando nazifascista, luogo di tortura e detenzione
1/9 - Cannero – Trarego – alpe Colle – Piancavallo – Aurano - Cicogna
Trarego: area eccidio Volante Cucciolo, Alpe Colle sosta al monumento dei partigiani uccisi durante il rastrellamento del Giugno 1944 - Piancavallo – Aurano: sosta alla lapide partigiani uccisi Giugno 1944 - Cicogna: sosta alle tre cappelle di Cambiasca e al Ponte Casletto lapide partigiani caduti rastrellamento giugno 1944. Omaggio ai martiri di Pogallo
2/9 - Cicogna – Trontano – Domodossola
Fondo Toce
Casa della Resistenza: sosta al pannello che ricorda la
battaglia della Masone – Croppo di Trontano: passaggio in località in vi fu l’incontro tra i Partigiani e i Tedeschi -Domodossola: visita sala comunale dove era la sede della Giunta della
Repubblica dell’Ossola
3/9 Domodossola - Villadossola - Megolo - Gravellona - Omegna
Villadossola: visita alla sala storica della Resistenza -
Salita all’Alpe Cortavolo e visita al monumento
4/9 - Omegna – Passo della Colma – Varallo Sesia
Cireggio: sosta al monumento che ricorda il capitano FILIPPO Beltrami - Cesara: sosta per ricordare la battaglia -
Civiasco: lapide che ricorda i partigiani - Varallo Sesia: muro della fucilizione al cimitero - Altre lapidi in citta
5/9 - Varallo Sesia – Alagna – Varallo Sesia
Alagna: monumento ai partigiani - Balmuccia: cippo ai partigiani al cimitero
6/9 - Varallo Sesia – Quarona – Borgosesia – Romagnano Sesia - Borgomanero - ARRIVO a Varano Borghi
Quarona: cippo partigiani ponte della pietà - Borgosesia: Torre campanaria ai caduti - Grignasco: monumento ai partigiani - Romagnano: monumento partigiani al Curioni - Borgomanero: sosta alla lapide Angelo Gnemmi - Varano Borghi: lapide ai partigiani Nino Contini e Achille Motta
Con me, per la prima volta, altri due amici ciclisti hanno desiderato accompagnarmi: Gianpaolo Monciardini e Rocco Galli, presenti anche in qualità di ambasciatori del C.A.I. di Varano Borghi.
Questo è il resoconto sintetico del viaggio, pubblicato da "IL FATTO QUOTIDIANO"
"Sette giorni in sella alla sua due ruote decorata col tricolore, Giovanni Bloisi ha ripercorso con l'Anpi i giorni che sconvolsero Val Grande, Valsesia e Ossola: dai rastrellamenti dei tedeschi fino all'emozionante incontro col partigiano classe '28 Giulio Gazzola.
Giovanni Bloisi, il 65enne ciclista della memoria, è abituato a imprese impegnative: pedalare attraverso le campagne russe o fino a Gerusalemme ricordando i bambini di Sciesopoli. Quest’anno il Covid ha scompaginato un po’ i suoi piani ma la bicicletta decorata dal tricolore e dal simbolo dell’Anpi non poteva essere fermata. E così il ciclista di Varano Borghi (Varese) ha attraversato in traghetto il lago Maggiore per poi partire per un viaggio in Piemonte durato sette giorni (da lunedì 31 luglio a domenica 6 settembre) sulle tracce dei partigiani della Val Grande, della Repubblica dell’Ossola e di quella della Valsesia. Ricordando anche il capitano Enrico Beltrami che rifiutò un salvacondotto morendo in combattimento il 13 febbraio 1944. Cinquecento kilometri scanditi dagli omaggi ai luoghi della memoria visitati con il presidente della provincia di Vercelli, Eraldo Botta, con molti sindaci e con i rappresentanti delle Anpi locali. Per non dire dell’incontro con la memoria vivente: il partigiano Giulio Quazzola, classe 1928.
Attraversato il lago Maggiore in traghetto, Bloisi ha cominciato la sua avventura visitando il vecchio comando tedesco di Intra per poi salire a Trarego dove il “ciclista della memoria” (così lo ha soprannominato il giornalista varesino Matteo Fontana) ha visitato il monumento che ricorda i sette ragazzi della Volante (“erano molto rapidi”) Cucciolo. Il 25 febbraio 1945 vennero trucidati insieme a due abitanti del posto. Un massacro che si concluse anche con l’evirazione dei cadaveri.
Da lì Bloisi e due amici si sono diretti verso la Val Grande per ricordare il rastrellamento del giugno 1944 quando i tedeschi ripresero il controllo del territorio e costrinsero 43 partigiani prigionieri a sfilare per gli otto kilometri che separano Intra e Fondotoce reggendo il cartello: “Sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?” I 43 saranno poi fucilati, ma uno sopravvisse alla raffica di proiettili e riuscì a scappare durante la notte. Il ciclista della memoria si è fermato a omaggiarli presso la Casa della Resistenza, il tempio della memoria di Fondotoce.
Seguendo il corso del fiume Toce, la memoria si è spostato a Villadossola dove Bloisi ha potuto ricordare l’insurrezione – repressa il giorno seguente – della popolazione e degli operai avvenuta l’8 novembre 1943 in una sorta di antipasto della repubblica dell’Ossola, durata invece dal 9 settembre al 23 ottobre 1944. Nella valle si visse un’esperienza di governo democratico che ha visto tra gli ispiratori i padri costituenti Umberto Terracini e Piero Malvestiti oltre che il critico letterario Gianfranco Contini.
nfine, il viaggio è proseguito a Sud fino alla Valsesia. Qui Bloisi – ricordando un’altra Repubblica partigiana sorta l’11 giugno 1944 – vive una delle più grandi emozioni nel tragitto verso Alagna Valsesia: “Abbiamo incontrato Giulio Quazzola, classe 1928, che era tra i partigiani di guardia su una collina presso Varallo Sesia. E proprio lì ha rischiato di morire in due occasioni. La prima volta si è salvato strisciando sotto una trave: proprio questo il suo gruppo si è poi chiamato ‘Brigata strisciante’. Era pronto a essere ucciso ma prima aveva deciso che avrebbe sparato gli ultimi due colpi a disposizione. Ma i tedeschi non si sono accorti che era sopravvissuto”. E la seconda volta? “Arrivò in ritardo a un appuntamento”. Giulio il partigiano non ha dimenticato i suoi compagni caduti, perlopiù legati al Partito Comunista Italiano: “Mi ha detto che alla sua morte vuole che le sue ceneri vengano riposte su quelle montagne”.


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