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TINO DAVINI E Adele Turelli:

UNA VITA DEDICATA ALLA PACE

VARANO BORGHI (VA) - BRESCIA - DELLO

Il viaggio in Russia del 2019 mi aveva fatto scoprire tante storie parallele a quella immane tragedia che aveva visto coinvolte 92.000 famiglie, che sul Don nel 1941- 1943 lasciarono un giovane familiare caduto o disperso.

La più toccante e significativa a mio avviso, era quella di Tino Davini e Adele Turelli. Sono certo che questi nomi sono a tutti voi sconosciuti, ma vi assicuro che appartengono a due tra i più grandi pacifisti italiani del'900.

Tino Davini nel 1962, in piena Guerra Fredda, sentì il dovere di toccare il cuore di tutti i Grandi e i Potenti della Terra, attraverso un'azione di promozione e sostegno alla Pace.

Scrisse ed incise su un disco, traducendola in tutte le lingue parlate, una filastrocca  che parlava di Pace ed inviò questo  DISCO DELLA PACE a tutti i Grandi e i Potenti della Terra affinché potessero capire il peso della propria responsabilità verso la Pace dei Popoli.

Papa Giovanni XXIII, profondamente toccato da questa iniziativa, attraverso la diplomazia vaticana permise l'incontro a Mosca di Tino Davini con il presidente sovietico Nikita Sergeevič Chruščëv, al quale Tino Davini chiese della terra di Nikolajevka, teatro di una immane battaglia durante la Campagna di Russia e, soprattutto, pose le basi per il rimpatrio delle salme dei nostri soldati caduti in Russia. Tornato in Italia Tino Davini lavorò assiduamente su questo progetto, riuscendo ad ottenere tutte le mappe dei cimiteri campali in Russia con l'elenco dei caduti sepolti e la loro localizzazione e l'impegno della FIAT, da parte di Gianni Agnelli direttamente, per il trasporto delle salme in Italia.

Purtroppo, un male incurabile si portò via Tino Davini nel 1983, ma la sua opera venne portata avanti dalla moglie Adele Turelli, che riuscì, sotto la Presidenza sovietica di Andropov, a far rimpatriare dal cimitero di Ssingin (Voronez) a Dello (BS), la prima salma, quella di Angelo Bogarelli, fante della Divisione Pasubio, deceduto nell'Agosto del 1942. 

La moglie di Angelo Bogarelli, Barbara Piccioni, morì  di crepacuore il giorno in cui le spoglie del marito giunsero in Italia ed entrambi riposano oggi vicini al cimitero di Verziano, a Brescia.

Oggi in Italia riposano circa 9.000 di quei 92.000 ragazzi morti in quella tragedia e questo straordinario atto lo si deve anche e soprattutto a Tino e Adele, che, attraverso un messaggio di Pace al Mondo, riuscirono a smuovere le coscienze dei Potenti.

Attraverso l'amico Francesco Cusaro, sono entrato in contatto con la figlia di Tino e Adele, Olga Davini, e grazie alla sua instancabile collaborazione e a quella con alcuni Alpini del Coro dell'A.N.A. di Melzo, Sergio Baronio, Pierangelo Assasselli, Giovanni Botticini, ho deciso di rendere omaggio a Tino Davini, a d Adele Turelli, ad Angelo Bogarelli e a Barbara Piccioni, con un viaggio fino a Brescia, sulle loro tombe, per rinnovare il loro meraviglioso messaggio di Pace al mondo, attraverso la conoscenza di cosa fecero.

Olga Davini è riuscita a coinvolgere nella cerimonia uno dei Reduci di Nikolajevka, l'Alpino Enrico Chiapponi, classe 1922, i cui racconti sulla Campagna di Russia, hanno portato indietro a quella tragica battaglia in cui egli venne ferito, le tante persone presenti.

ASCOLTA IL DISCO DELLA PACE

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